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Massoni pavesi illustri

ColonneMolte delle personalità inserite nelle liste contribuirono a tracciare la storia della città e delle sue istituzioni pubbliche. Qui di seguito un breve elenco.

Gian Domenico Romagnosi, filosofo, economista e giurista, insegnò diritto a Parma e nel 1806, contribuì all'elaborazione del Codice Penale e fu tra i protagonisti della rinascita degli studi nel campo del Diritto.

Configliachi Pietro, barnabita, professore Ordinario di Fisica oltre che Pro-Direttore degli Studi Filosofici, fu successore del Volta, dapprima come supplente, in seguito come titolare del corso, dal 1804 al 1841. Due volte Rettore dell'Università, fu membro dell'I. R. Istituto di Scienze, Lettere e Arti (poi Istituto Lombardo). Conosciuto a livello internazionale e nazionale, partecipò al I Congresso degli scienziati italiani di Pisa nell'ottobre 1839.

Antonio Griziotti, figura di spicco del movimento democratico pavese che promosse la creazione del Museo del Risorgimento. Nel 1873 fu eletto membro del primo Consolato provvisorio della Consociazione delle Società Popolari, che riuniva 12 società operaie e democratiche.

Antonio Aragona nel 1873 fu tra gli ispiratori di una Società di Mutuo Soccorso fra droghieri (commessi e padroni di negozio).

Osvaldo Gnocchi Viani, esponente nazionale dell'operaismo, vicino all'Internazionale, nel 1877 fu tra i protagonisti, in veste di vice-presidente, del secondo Congresso della Federazione dell'Alta Italia dell'Internazionale, svoltosi a Milano. Tra il 1888 e il 1890 andò diffondendo in Italia l'idea delle Camere del Lavoro, modellate sull'esempio delle Bourses du Travail francesi. Per tale azione fu considerato il "padre delle camere del lavoro".

Giovan Battista Pirolini, nominato segretario della Commissione di studio per la creazione della Camera del lavoro di Pavia prima, di quella d'impianto poi, dotato di sagace spirito organizzativo, seppe esercitare un autentico ruolo di trascinatore nella campagna per la fondazione della Camera del lavoro.

Alcide Malagugini, che entrò nella R.L. Cardano nel 1912, Professore di Lettere fu Sindaco di Pavia nel 1920-22, rilanciò la Camera del lavoro di Pavia.

Giovanni Morone, figura austera, dalla vita adamantina dedita alla Scienza, alla Scuola e al bene dell'umanità, fu combattente nella prima guerra mondiale durante la quale fu decorato al valore. Laureatosi a Pavia nel 1904, nel 1934 ottenne la Cattedra di Patologia Chirurgica nell'Università di Pavia, dove portò avanti le più alte tradizioni della Scuola Chirurgica pavese. A lui è dedicata la Clinica Chirurgica nell'attuale Policlinico S. Matteo.